Osteopatia in seguito a chirurgia cardiaca

In pillole: la chirurgia cardiaca viene effettuata su pazienti affetti da malattie cardiovascolari, nel caso in cui le terapie mediche da sole non siano risultate efficaci.

 

Tipologie di interventi di chirurgia cardiaca

La chirurgia cardiaca si occupa di interventi su cuore e vasi sanguigni ad esso associati. Le patologie più comuni che necessitano di chirurgia cardiaca sono per esempio le cardiopatie e cardiomiopatie, aneurismi dell’aorta, fibrillazione atriale, aritmie e insufficienza mitralica.

Le tipologie di interventi più frequenti sono:

  • Bypass coronarico;
  • Impianto di pacemaker;
  • Angioplastica;
  • Sostituzione di una valvola cardiaca;
  • Ablazione con radiofrequenza;
  • Cardiomioplastica;
  • Trapianto di cuore.

 

Chirurgia cardiaca standard e chirurgia cardiaca mini invasiva

La tecnica standard utilizzata in chirurgia cardiaca prevede la sternotomia, nella quale la cute viene incisa in corrispondenza dello sterno che viene interamente segato in due parti. Al termine dell’intervento lo sterno viene riunito con dei fili metallici. L’incisione della sternotomia è lunga dai 20 ai 25 centimetri e il paziente non può sollevare pesi o guidare per almeno un mese dopo l’intervento.

Con i progressi in campo medico, sempre più interventi possono essere eseguiti con tecniche particolari che permettono di ridurre il trauma. La chirurgia cardiaca mini invasiva prevede delle piccole incisioni di 4-8 centimetri e l’utilizzo di speciali strumenti come le telecamere endoscopiche ad alta risoluzione e 3D. In questo modo vengono ridotte le cicatrici, i giorni di ricovero e i tempi di recupero dell’attività fisica.

 

Osteopatia in seguito a chirurgia cardiaca

L’osteopatia, integrata al trattamento medico, si è dimostrata efficace nel trattamento dei problemi associati al sistema cardiovascolare, anche in ambito post-chirurgico.

Sono tre le tipologie di trattamento principalmente utilizzate:

  • Trattamento manipolativo osteopatico (TMO) craniale;
  • Manipolazioni di tipo viscerale;
  • Manipolazioni di tipo mio-fasciale.

 

Il TMO craniale adopera tecniche manuali non invasive che operano sul Sistema Cranio Sacrale, il quale comprende le ossa del cranio, le meningi, le vertebre cervicali, l’osso sacro e il coccige.

Questo tipo di trattamento facilita il riequilibrio dell’attività orto/parasimpatica e migliora la circolazione sanguigna e linfatica. L’utilizzo del TMO craniale in seguito a chirurgia cardiaca porta al miglioramento dei valori della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e anche al miglioramento della postura dopo sternotomia.

Le manipolazioni di tipo viscerale vengono utilizzate per normalizzare le disfunzioni di motilità e mobilità viscerale degli organi mediastinici (polmoni e cuore) e degli organi sotto-diaframmatici che influenzano la funzionalità cardio polmonare (fegato, stomaco, milza e reni).

Le manipolazioni di tipo mio-fasciale, infine, vengono utilizzate in principio nel post-operatorio sulla cassa toracica, con lo scopo di migliorare il flusso linfatico, equilibrare la tensione legamentosa e migliorare il meccanismo respiratorio. In seguito, vengono utilizzate per il trattamento delle cicatrici con lo scopo di ammorbidirle per combattere le aderenze che si sono formate durante il processo di guarigione delle ferite. Con la sola pressione della mano in punti specifici, l’osteopata è in grado di migliorare la mobilità e ridurre il dolore provocato dalle cicatrici. Trattando le cicatrici è anche possibile migliorare la circolazione sanguigna e il linfodrenaggio.

 

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